PIACERE,

SONO

CHIARA

Emiliana di nascita e di pancia.

Vivo stabilmente a Modena,

ma non è sempre stato così…

chi sono

La voglio fare tutta questa strada, fino al punto esatto in cui si spegne.

Lindberg, Ivano Fossati

Vi racconto il viaggio che mi ha portato fino a qui.

Durante gli anni universitari ho trascorso diversi mesi in Finlandia e due anni tra la Svizzera e l’Ohio, per la preparazione della tesi di dottorato. Nel 2008 ho vinto una borsa di studio Fulbright BEST che mi ha dato la possibilità di capire come trasformare un’idea in business, in pratica, come creare una start-up.

Nonostante la formazione in biotecnologie mi prospettasse un futuro da ricercatrice, dopo Fulbright BEST mi sono resa conto che avevo in mente qualcosa di diverso per me. Sono rientrata in Italia, ho rifatto le valigie e mi sono trasferita in Svizzera, dove ho lavorato in collaborazione con l’università di Basilea, per poi co-fondare Cellec Biotek, una start-up che si occupa di medicina rigenerativa.

Qualche anno dopo ho fatto domanda per entrare nel programma di Singularity University, una istituzione con sede alla NASA, nel cuore della Silicon Valley. La mia domanda è stata accettata, così sono ripartita per gli States.

Le dieci settimane passate a Singularity University sono state l’esperienza più bella della mia vita.

Ho imparato e sperimentato cose nuove, quasi straordinarie a guardarle a dieci anni di distanza. Ho vissuto con una comunità di persone formidabili che avevano voglia di restituire e mettersi al servizio della società. Era impossibile non uscirne cambiati profondamente.

Nel 2012 sono uscita da Cellec Biotek e sono tornata in Silicon Valley. È lì che ho creato e gestito la community di Singularity University.

Nonostante la vita in Silicon Valley fosse entusiasmante, la mia terra mi mancava tantissimo; avevo voglia di condividere quello che avevo visto, respirato e imparato e volevo metterlo a disposizione del mio territorio.

Oggi faccio parte dell'eccezionale squadra di EneaTech.

ENEA Tech, la cui missione è investire in tecnologie innovative di interesse strategico nazionale e di scala globale, mi ha affidato il compito di guidare il trasferimento Tecnologico del settore Healtcare Technology attraverso il fondo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Grazie a Binella 175, la società che ho fondato e di cui sono CEO, oggi offro servizi di consulenza a persone, aziende e istituzioni in ambito di innovazione, sostenibilità e investimenti.

Il mio motto è da sempre un’espressione dialettale: DÀT NA MÒSA, che significa “datti una mossa”, “muoviti”, perché è difficile arrivare in un posto senza muovere il primo passo!

mission

Si può fare, si può fare, si può prendere o lasciare, si può crescere e cambiare e continuare a navigare.

Si può fare, Angelo Branduardi

Cosa faccio

Il mio lavoro è composto da molte attività che ad un primo sguardo potrebbero sembrare scollegate fra loro, ma che nella realtà di tutti i giorni sono la trama e l’ordito del mio mestiere.

Fornisco consulenza strategica a persone, imprese e istituzioni, investo e collaboro con Venture Capital e start-up innovative, ma soprattutto creo connessioni, quello che io chiamo “unire i puntini”.

Unire i puntini significa creare relazioni tangibili. Le connessioni possibili sono infinite e di diversa natura: nel pubblico e nel privato, tra professionisti, tra realtà anche molto diverse fra loro, tra idee, luoghi e persone. Accade molto più spesso di quanto non si creda che il pezzo mancante per la realizzazione di un progetto sia vicino a noi, solo che non riusciamo a vederlo, quindi a raggiungerlo.

Perché

Ho un sogno: Vorrei che nel 2035 chiunque avrà voglia di creare qualcosa di importante come un’azienda, un centro di ricerca, un’attività culturale o sociale… vorrà farlo qui, per le tante opportunità che offre questa terra e per la buona qualità della vita.

Siamo a due passi dal mare, a uno dagli Appennini e a tre dalle Alpi. Queste sono terre di passaggio e di grandi snodi, dove il clima umano ti rimane sulla pelle, così come l’energia culturale e la vivacità delle relazioni.