Marcella Gubitosa
Co-Founder & CEO Stars&Cows
Gennaio 2035:
Lettera ai figli scritta dal futuro
La lettera di una madre e imprenditrice che racconta di quanto sia importante poter contare su quella squadra che ritrovi varcando la soglia di casa alla sera.
Caro Giacomo, Caro Giorgio,
oggi la mamma compie 60 anni e voi siete ormai fuori dal nido di casa da un bel pezzo. Questa mattina sono stata all’Università per un intervento sull’imprenditorialità, in apertura dell’anno accademico per la facoltà di marketing e management aziendale. Come spesso accade in queste occasioni ero un po’ tesa, un misto di eccitazione per l’incontro con la ghiotta platea di giovani e di sana ansia da prestazione che, nonostante l’età e una certa pratica sul campo, non mi abbandona mai.
È stato un intervento breve perché eravamo in vari a parlare, ma io sono molto orgogliosa di essere stata invitata al compimento del ventesimo anno dell’impresa e ho cercato di dare il massimo nei pochi minuti che ho avuto a disposizione.
Appena arrivata ho proiettato la foto della nostra famiglia, quella scattata in Sardegna in cui voi siete sulle nostre spalle, mentre con lo sguardo cercavo tutte le studentesse in platea, erano tante, bellissime, con occhi vivaci, proprio come i miei alla loro età.
Poi ho cominciato…
Vi state chiedendo cosa abbia a che fare questa foto con la mia pillola sul fare impresa? Beh, mi pare evidente che per fare impresa serva un team coeso e motivato perché da soli non si va da nessuna parte.
“Quindi la sua è un’impresa familiare?” Mi chiede un giovane seduto in prima fila (con gli occhiali sul naso, mi ha ricordato molto te Giacomo!)
Certo che è un’impresa familiare, rispondo, nel senso che loro sono stati e sono tutt’ora i miei più grandi sostenitori. Quando ho lasciato il mio incarico di dirigente avevo circa 40 anni e lavoravo per un’azienda di automobili supersportive di lusso. Il progetto imprenditoriale, avviato un paio di anni prima, ormai era ad un bivio, bisognava fare “sul serio” o lasciarlo riposare nel cassetto delle cose sognate e mai realizzate. Il mio cuore e la mia testa erano già lì, ma ero tormentata da frasi sussurrate da altri e anche dalla mia coscienza:
“Sei sicura di fare la cosa giusta? Per te, per la famiglia?”
“Ti pare una cosa sensata mollare una carriera certa alla tua età per rincorrere un sogno e non sapere poi come andrà a finire?”
“Come farete con i soldi?”
“Chi ti aiuterà?”
Poi una sera, arrivata a casa, mi sono seduta a tavola, la cena era pronta. Andrea, mio marito, aveva preparato una cenetta delle sue, impagabili, erano circa le otto.
“Sto pensando di lasciare il lavoro e seguire al 100% il progetto Stars&Cows; sta crescendo, c’è bisogno che qualcuno vi si dedichi a tempo pieno e non vorrei assumere una persona per fare il lavoro che ho sempre sognato.” Ho detto solo questo, poi mi sono versata un bicchiere d’acqua.
Giacomo all’epoca aveva sette anni, Giorgio cinque e mi dice: “Mamma sarai tu il capo? Se sarai tu il capo e potrai fare tutto quello che ti piace ed essere felice è una scelta facile mamma, adesso ceniamo.”
Ora la semplificazione può sembrare un trucco ma per me è stata rivelatrice di due cose: che i miei figli erano con me e che una cena servita con amore in una sera d’autunno mette tutti d’accordo e velocizza il processo decisionale.
Che ne dite, Giacomo e Giorgio, come partenza poteva andare?
Poi chiaramente ho detto cose più serie e pratiche. Ho parlato della centralità del movente personale quando si decide di fare impresa, dell’importanza di allenarsi a visualizzare un’immagine di se stessi nel futuro ancor prima di stendere il business plan, di come la capacità realizzativa sia di gran lunga l’ingrediente più importante, di come sia vitale la condivisione del viaggio con buoni compagni perché le strada per il traguardo, il successo o la gloria (questo dipende dal famoso movente) è tortuosa e a volte ci si passa solo tendendosi una mano e infine di come l’età e il genere siano elementi del tutto neutrali rispetto alla scelta di fare impresa, a patto che le condizioni a contorno siano favorevoli.
Vi bacio “piccoli” miei.
La vostra mamma.
Ndr: Chiara è per me uno di quei compagni di viaggio e per questa ragione non smetterò mai di esserle grata e riconoscente.
Marcella Gubitosa, classe 1975, vive a Modena.
È co-fondatrice e CEO di Stars&Cows, start-up innovativa incentrata sul trasferimento del sapere d’impresa ed è presidente di Nuova Cerform, ente formativo di riferimento per il settore ceramico.
La sua attività imprenditoriale è animata dalla passione per la crescita delle persone e delle organizzazioni che si concretizza attraverso una ricetta innovativa di democratizzazione del sapere d’impresa.
Marcella è mamma di Giacomo e Giorgio, moglie di Andrea e compagna di viaggio di Giulio. Si definisce una “doer” e la sua frase preferita è: “It always seems impossible until is done.”