Questione di stile

 

Marco odia i messaggi vocali, ma sono così comodi!

«Alle dieci vado a prendere le luci dalla mia amica non ti aspetto perché ha la macchina con la batteria scarica e le servono i cavi glieli porto io già che ci sono a dopo!»

Sono di ritorno verso le undici del mattino e Chiara non è ancora sveglia. Riguardo Whatsapp. Non ha ancora letto il messaggio. Ultimo accesso: stamattina alle 5.22. Rifletto su quanto le nostre vite siano diverse. Io mi sono alzata alle 6.30. Preferisco andare a letto alle 5.22.

Dopo questi pochi secondi di sana consapevolezza, rientro in me, apro il computer e mi metto a scrivere.

Dopo mezz’ora appare alla porta un figuro con un ghigno serafico, è Marco, il nostro videomaker, il suo moroso e, mentre osservo la sua posa rilassata e sorridente, i ricci raccolti in un codino ancora bagnato, mi chiedo se sarà anche il nostro futuro vicino di casa. A me sta bene.

«Buongiorno…scusami ma ieri sera abbiamo fatto tardissimo…»

«Tranquillo, ho visto.»

«Ah… e dove?»

«Ho guardato anche il tuo, ma non è pubblico, invece nel profilo di Chiara si vede l’ultimo accesso su Whatsapp. Uso quello per capire se la sera prima ha tirato fino a tardi, così non le rompo le scatole all’alba»

«Giusto…»

«Entra, guarda, ho le luci. Spero davvero che siano quelle che ti servono.»

Marco le osserva e a giudicare dai suoi “mmh”, “ahh” e “uuh”, forse vanno bene.

«Potrebbero anche bastare. Non che io sia un fotografo o un tecnico delle luci, ma dovremmo riuscire a fare qualcosa di decente.»

«Ah beh, non che io sia una esperta in siti web…»

Per la produzione del sito di Chiara stiamo lavorando proprio come piace a lei: tante persone diverse, ognuna con la sua sensibilità e la propria specialità per creare qualcosa che sia diverso dal resto, non perché debba per forza distinguersi o essere ricercato, no, è proprio questione di mancanza di stile: Non sono mai riuscita ad inserirla all’interno di una tendenza o una maniera e non riuscendoci, abbiamo scelto di procedere senza seguire una regola precisa, guidati dall’istinto e dallo stile che ha Chiara.

«Ok, senti, Chiara si rifiuta di fare le prove nella sala condominiale perché si vergogna, bisogna che capisca che sono paranoie»

«Non chiedere a me di convincerla, nemmeno io farei mai le prove per uno shooting nella sala condominiale!»

Dalla faccia di Marco si rileva tutto il disappunto.

«Ma il total white è perfetto nella sala condominiale… C’è anche una fonte di luce naturale che ci aiuta ad uniformare lo sfondo!»

«Senti, se la obblighi poi non riesce ad essere naturale e inizia a fare i suoi becchi e non so cosa sia meglio.»

«Voi due avete delle menate!»

Marco è uno tranquillo, dotato di grande serenità e di una certa dose di umorismo. Dopo meno di mezz’ora stiamo già facendo le prove.

Nella sala condominiale.